La scorsa settimana discutevo con un dirigente di una grande azienda sul clamore suscitato dai temi dell’Industry 4.0. Avendo entrambi una lunga militanza nel mondo siderurgico, condividevamo il fatto che molte delle filosofie che emergono da questa impostazione legata alla cosiddetta quarta rivoluzione industriale sono presenti nel mondo della siderurgia da circa 30 anni e si sono consolidate negli ultimi 15 in maniera molto significativa nel mondo degli impianti per la fabbricazione dell’acciaio.
Allora da cosa deriva il clamore suscitato dal 4.0, a parte l’innegabile capacità di marketing del sistema tedesco?
Principalmente dal fatto che l’applicazione di alcune novità tecnologiche sviluppate nel mondo digitale negli ultimi 10 anni rende possibile l’applicazione di questi approcci anche nell’ambito delle piccole e medie imprese. Oggi, le nuove tecnologie disponibili sono accessibili con una soglia di accesso molto bassa: sia dal punto di vista tecnologico che da quello finanziario.
Le tecnologie che fanno la differenza sono principalmente tre.
La prima è quella legata alla mobilità digitale, cioè al fatto che siano stati sviluppati dispositivi e interfacce che slegano dal mondo fisico e rendono possibile a chiunque l’accesso ad informazioni complesse attraverso interfacce grafiche di uso comune, semplici e intuitive.
La seconda è quella garantita dal fatto che i collegamenti tra gli apparati di campo (sensori, componenti, controlli), per trasferire i dati generati dalle macchine nel corso del processo produttivo verso sistemi centralizzati, permettono di integrare diversi protocolli e standardizzare le comunicazioni.
La terza, infine, è legata alla disponibilità di nuove tecnologie di archiviazione dei dati in strutture in grado di memorizzare miliardi di informazioni e di elaborarle in modalità molto efficienti, i cosiddetti Big Data.
Quindi, oggi non ci sono barriere tecnologiche per l’adozione delle pratiche legate alla trasformazione della fabbrica intelligente.
Il problema è che l’approccio deve essere affrontato con una chiara definizione degli obiettivi e adottando metodologie e tecniche, che garantiscano di avere successo nell’implementazione, nonché di raggiungere il risultato finale. Il rischio è quello di avere a disposizione infrastrutture e mezzi di produzione allo stato dell’arte, senza però avere la minima idea di come utilizzarli efficacemente. È una situazione che le imprese hanno già affrontato negli scorsi decenni, nell’implementazione dei sistemi informativi gestionali: i cosiddetti ERP. Il problema da affrontare è simile (obiettivi, dati, informazioni, organizzazione, persone), solo che in questo caso i dati sono un milione di volte più numerosi.
Ne consegue quindi, anche in questo caso e come in tutte le grandi trasformazioni d’impresa, che il fattore umano risulti centrale per raggiungere il successo. Il passo nel futuro deve essere compiuto con una grande focalizzazione manageriale verso gli obiettivi ed un coinvolgimento completo dell’organizzazione nelle persone che costituiscono lo zoccolo tecnico dell’impresa.
Lo Studio Maruggi, da oltre 3 anni, è attivo nello sviluppo delle metodologie e delle tecniche a supporto della fabbrica intelligente, collaborando in particolare con il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Brescia, con un focus specifico sulla applicabilità di queste tecnologie alle esigenze delle piccole e medie imprese.
L’accesso al mondo del 4.0 deve essere garantito attraverso metodologie semplici e con un percorso progressivo, per favorire la gestione della complessità da parte delle Organizzazioni meno strutturate. Le opportunità offerte dalla manifattura supportata dalle tecnologie digitali, non possono essere limitate alle sole imprese strutturate e con grandi capacità di investimento: si tratterebbe di una occasione persa per l’intero sistema manifatturiero, soprattutto in Italia.
Da ora, lo Studio è pronto per iniziare a divulgare i risultati ottenuti presso il mondo delle piccole, medie ed anche grandi imprese, mettendo a disposizione i risultati degli studi effettuati a partire dall’approccio metodologico individuato e dall’analisi delle piattaforme e delle tecnologie disponibili per l’accesso a questo nuovo mondo di opportunità.